Attualità
PMI Bonus 30% sui pagamenti elettronici: come funziona
Dal 1° Luglio 2020, tutti gli esercenti possono richiedere il credito d'imposta per i pagamenti elettronici, un ulteriore incentivo per le imprese che vogliono avviare una trasformazione digitale e favorire i metodi di pagamento digitali, tracciabili ed innovativi.
Il Governo Italiano, infatti, incita sempre di più gli esercenti a facilitare ai consumatori l’utilizzo della carta, il contactless o altri metodi di pagamento digitali. Il bonus introdotto il 1° Luglio è stato e sarà importante per gli esercenti, perché permette di recuperare il 30% delle commissioni e delle spese fisse di ogni pagamento effettuato.
In questo articolo vedremo in cosa consiste il bonus del 30% sui pagamenti elettronici e come richiederlo.
Bonus 30% sui pagamenti elettronici: in cosa consiste e come richiederlo
Il credito d’imposta messo a disposizione dallo Stato rappresenta un incentivo pari al 30% delle commissioni sulle operazioni di credito, di debito o effettuate sulle carte prepagate.
Questo bonus è valido per tutti coloro che svolgono attività d’impresa, arti o professioni e che hanno raggiunto ricavi o compensi non superiori ai 400mila euro, nell’anno precedente.
Bonus pagamenti elettronici: come richiederlo
L’Agenzia delle Entrate, il 22 giugno 2020, ha pubblicato le specifiche tecniche per richiedere l’agevolazione. Il credito d’imposta per i pagamenti elettronici può essere richiesto nel seguente modo:
- in compensazione, tramite modello F24, a partire dal mese successivo a quello della transazione;
- se sono specificate il numero di transazioni effettuate nel periodo di riferimento e gli importi delle commissioni e dei costi fissi da parte delle aziende fornitrici del POS;
- se l’azienda comunica e trasmette le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate ogni 20 del mese successivo alla transizione.
Il bonus deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi nell’anno in cui è stato utilizzato, non viene conteggiato nella formazione del reddito e nelle relative imposte. Inoltre, il credito d’imposta è riconosciuto nei limiti del Regime De Minimis.
Scopri anche come funziona il credito d'imposta formazione 4.0
Pagamenti elettronici: tetto delle transizioni fissato a 2mila euro e sanzioni
Sempre dal 1° Luglio 2020, è stata introdotta un’altra novità legata ai pagamenti elettronici: il tetto massimo delle transizioni è fissato a 2 mila euro, mille euro in meno rispetto ai precedenti 3mila euro. Regola valida per qualsiasi transazione sia in euro che in altre valute, effettuata tra persona fisiche o giuridiche.
A partire dal 2022, invece, il tetto massimo delle transizioni scenderà ulteriormente e sarà di mille euro.
Dal 1° Luglio 2021, invece, gli esercenti che non saranno dotati di un POS o strumenti di pagamento simili, andranno incontro ad una sanzione di 30 euro, più il 4% della transazione non accettata.
La penale avviene esclusivamente nel caso in cui il cliente sporge denuncia per la mancanza di strumenti di pagamento tracciabili e solo dopo la verifica degli appositi organi di controllo.