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Fatturazione elettronica

Acquisto carburante: quali dati comunicare per la fatturazione elettronica


Le operazioni di cessione di benzina, gasolio e altre tipologie di carburante sono stati i primi soggetti della fatturazione elettronica B2B.
Tutti i soggetti con Partita Iva che acquistano carburante devono richiedere la fattura elettronica.

Le imprese o i professionisti con P.Iva hanno l’obbligo di richiedere la fattura elettronica ai gestori delle stazioni di rifornimento, nel caso di una cessione di carburante per i mezzi aziendali.
L’acquirente, infatti, deve fare una richiesta esplicita al gestore che deve successivamente provvederà a creare e trasmettere la fattura elettronica in formato XML attraverso il Sistema Di Interscambio gestito dall'Agenzia delle Entrate.

Per ottenere delle agevolazioni fiscali previste dallo Stato, bisogna documentare ogni riferimento di carburante effettuato attraverso la fattura elettronica o con modalità di pagamento tracciabili come la carta di credito o bancomat.

Di quali dati necessita il gestore della stazione di rifornimento per realizzare la fattura elettronica?




I dati necessari per creare una Fattura elettronica per acquisto carburante


Nel momento in cui viene effettuato il rifornimento di carburante, il soggetto con P.Iva deve richiedere l’emissione della fattura al gestore della stazione di servizio e deve comunicare i seguenti dati fiscali:

  • Targa del veicolo
  • Partita Iva
  • Codice destinatario o Indirizzo Pec aziendale


L’indirizzo Pec deve essere collegato alla Partita Iva!

Successivamente si procede con la disposizione della ricevuta emessa dalla stazione di servizio, consegnata al gestore dell’impianto.

La ricevuta contiene:

- il numero della pompa
- la data di acquisto
- tipologia di carburante
- quantità di carburante
- l’importo versato

Vedi anche che cos'è un'autofattura e come realizzarla


Acquisto di carburante: quali modalità di pagamento applicare


La carta di credito è uno dei metodi di pagamento tracciabili per poter svolgere la transazione.
Ogni dipendente di un’impresa, che effettua viaggi con i mezzi aziendali, può avere una carta aziendale o una carta di credito personale.
Nel secondo caso è consigliabile tenere traccia delle transazioni tra dipendente e società in modo da poter ottenere un rimborso dall’impresa stessa.

Dunque, i metodi di pagamento applicabili devono essere tracciabili: si possono utilizzare carte di credito, bancomat o carte prepagate.
Quando ci si fornisce da un distributore automatico, self-service, viene richiesta sempre una pre-autorizzazione di 105 €. Questa è una regola che vale solo per i rifornimenti automatici, introdotta per evitare frodi fiscali.

La carta prepagata è la modalità di pagamento preferita dalle aziende perché sono molto facili e veloci da utilizzare, senza contare che sono le più economiche in termini di costi di attivazione.
Le aziende, infatti, scelgono di utilizzare carte prepagate da dare ai dipendenti che sfruttano giornalmente i mezzi aziendali, perché le ritengono sicure e permettono di detrarre l’IVA dai pagamenti.

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