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Attualità
Stefania Spoltore
11/04/2025

Nuovi contributi a fondo perduto per le PMI tessili Made in Italy


Il 2025 si apre con una grande opportunità per le imprese del settore tessile. Grazie ai nuovi contributi a fondo perduto previsti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), le PMI tessili italiane possono accedere a risorse concrete per innovare processi produttivi, digitalizzare l’attività e rafforzare la competitività del nostro Made in Italy.

Un segnale forte e necessario, in un momento in cui le piccole e medie imprese tessili devono affrontare sfide globali complesse: sostenibilità, costi crescenti, pressione internazionale e una domanda sempre più attenta alla qualità e all’identità del prodotto.
Vediamo nel dettaglio a chi si rivolge l’incentivo, quali spese copre e come richiederlo, con un linguaggio semplice e pratico.



Cosa sono i contributi a fondo perduto per il settore tessile?

Parliamo di un incentivo a fondo perduto, quindi di un finanziamento non rimborsabile erogato alle imprese che rispettano determinati requisiti e realizzano progetti coerenti con gli obiettivi stabiliti dal bando.

Nel 2025, il MIMIT ha stanziato nuovi fondi per sostenere la filiera tessile, con particolare attenzione a:

  • micro, piccole e medie imprese (PMI),

  • imprese artigiane e manifatturiere,

  • aziende che producono o trasformano tessuti, filati, capi di abbigliamento o accessori.

L’obiettivo? Favorire l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione dei processi, la sostenibilità ambientale e la valorizzazione del prodotto Made in Italy, con un occhio di riguardo alle realtà storiche e artigianali del nostro territorio.

A chi sono destinati i contributi: requisiti di accesso

I requisiti di base per accedere ai contributi a fondo perduto 2025 per le PMI tessili includono:

  • sede legale e operativa in Italia,

  • iscrizione al Registro delle Imprese,

  • attività economica classificata con codici ATECO specifici (tra cui 13.10, 13.20, 14.11, 14.13, 14.14, 14.19, ecc.),

  • non essere in stato di difficoltà o soggette a procedura concorsuale,

  • essere in regola con il DURC e con gli obblighi contributivi e fiscali.

Le imprese devono inoltre presentare un progetto coerente con le finalità del bando e non aver già beneficiato di contributi pubblici per le stesse spese.

Cosa finanzia il contributo: spese ammissibili

Una delle domande più frequenti riguarda le spese ammissibili, ovvero le voci di costo che è possibile coprire con il contributo.

Ecco le principali categorie finanziabili:

  • macchinari e impianti tecnologici per la produzione tessile,

  • software gestionali e strumenti digitali (come Winfatt Cloud),

  • sistemi per il tracciamento della filiera e la certificazione della qualità,

  • investimenti green per la riduzione degli sprechi o l’uso di materiali sostenibili,

  • formazione del personale sulle nuove tecnologie.

In alcuni casi sono ammesse anche spese relative a consulenze specialistiche, studi di fattibilità, progettazione tecnica e adeguamento strutturale degli spazi produttivi.

Il finanziamento copre una parte significativa dei costi, in genere tra il 40% e il 70%, con importi che possono arrivare fino a 200.000 euro a fondo perduto, a seconda della tipologia di impresa e dell’entità del progetto.

Perché è un’occasione da non perdere per le PMI del tessile

In un settore dove innovare è sempre più urgente, ma spesso le risorse interne scarseggiano, poter contare su un contributo a fondo perduto può fare la differenza.
Non si tratta solo di digitalizzare, ma di ripensare i processi produttivi, aumentare l’efficienza, migliorare la qualità e distinguersi sul mercato.

Per molte piccole imprese, questo incentivo può rappresentare:

  • la possibilità di aggiornare i macchinari, oggi spesso obsoleti o poco efficienti;

  • l’opportunità di introdurre soluzioni gestionali moderne, per una contabilità precisa e una gestione agile;

  • il momento giusto per formare il personale su competenze digitali e sostenibili.

In un contesto competitivo, dove i grandi brand internazionali investono ogni anno in tecnologia, anche le PMI devono poter fare la loro parte. Questi contributi aiutano proprio in questo: rendere accessibile l’innovazione anche ai piccoli.

Come presentare domanda: tempistiche e modalità

La domanda va presentata esclusivamente in via telematica, attraverso la piattaforma Invitalia o quella messa a disposizione dal MIMIT, nel periodo indicato dal bando ufficiale.

La documentazione richiesta include:

  • una descrizione dettagliata del progetto e degli obiettivi,

  • un piano finanziario con l’indicazione delle spese,

  • visura camerale aggiornata,

  • eventuali preventivi o contratti per l’acquisto dei beni o servizi.

Attenzione alle tempistiche: solitamente i bandi prevedono una “finestra” limitata di pochi giorni per l’invio delle domande, e le richieste vengono valutate in ordine cronologico (fino ad esaurimento fondi). È quindi fondamentale:

  • prepararsi per tempo,

  • verificare i codici ATECO e i requisiti,

  • avere già chiaro il progetto e i fornitori coinvolti.

Il ruolo strategico della digitalizzazione nella moda Made in Italy

Sempre più imprese tessili stanno comprendendo il valore della transizione digitale, non solo nei processi produttivi ma anche nella gestione aziendale.

Adottare un software gestionale per imprese tessili permette di:

  • gestire con precisione ordini, fatture e magazzino,

  • monitorare i costi e ottimizzare la marginalità,

  • automatizzare le scadenze e ridurre il rischio di errori,

  • offrire una tracciabilità completa della filiera.

Soluzioni come Winfatt Cloud sono ideali per le realtà artigianali o manifatturiere, perché offrono flessibilità, semplicità e conformità normativa (inclusa la fatturazione elettronica e l’invio automatico al commercialista).

In un mercato che premia l'efficienza e la trasparenza, la tecnologia è un alleato del Made in Italy.

Conclusioni

Il tessile italiano è da sempre un simbolo di eccellenza, qualità e artigianalità. Ma oggi, per restare competitivo, deve evolversi. I contributi a fondo perduto per le PMI tessili rappresentano una leva concreta per innovare, investire nel futuro e valorizzare ancora di più l’identità del Made in Italy.

Che tu sia un piccolo laboratorio artigianale, una manifattura storica o una giovane impresa innovativa, questo è il momento giusto per:

  • pianificare investimenti mirati,

  • digitalizzare la tua attività,

  • migliorare la gestione e la produttività.

Con strumenti accessibili, come Winfatt Cloud, e con il supporto dei nuovi bandi pubblici, anche la piccola impresa può fare un grande salto.