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Quali sono le sanzioni dichiarazione IVA 2021 omessa o tardiva
La dichiarazione IVA presentata entro il termine di 90 giorni dalla scadenza ordinaria si considera valida e con l’applicazione delle sanzioni.
La sanzione ordinaria, in caso di omessa presentazione della dichiarazione IVA, varia dai 120 al 240% delle imposte non versate e con un importo minimo di 250 euro previsto anche quando non risultano dovute imposte.
L’invio tardivo della dichiarazione IVA entro 90 giorni ha accesso al ravvedimento operoso della sanzione dovuta e l’importo minimo si riduce a 25 euro. Vediamo nel dettaglio quali sono le sanzioni dichiarazione IVA 2021.
Dichiarazione IVA 2021 tardiva entro 90 giorni: le sanzioni
L’Agenzia delle Entrate ha dato il via alla compliance in materia IVA per tutti gli eventi di mancato invio della dichiarazione o della presentazione della stessa senza il quadro VE da compilare, appunto, in caso di trasmissione tardiva ed entro il termine dalla scadenza ordinaria.
La sanzione applicata in caso di invio della dichiarazione IVA 2021 entro i 90 giorni varia dai 250 euro fino ai 2.000 euro. La sanzione può essere sanata con ravvedimento operoso e con una riduzione di importo pari a 25 euro, ovvero 1/10 della sanzione ordinaria.
L’importo della sanzione deve essere versato attraverso il modello F24, utilizzando il codice tributo 8911.
Dichiarazione IVA 2021 omessa: le sanzioni
L’invio della dichiarazione IVA oltre i 90 giorni trasforma la dichiarazione da tardiva ad omessa, tuttavia, questa viene ritenuta valida per la riscossione dell’imposta.
La sanzione dovuta alla dichiarazione omessa varia dal 120% al 240% dell’ammontare dell’imposta e l’importo minimo di sanzione è di 250 euro.
L’articolo 5 del D.lgs. n. 471/1997 prevede che una dichiarazione omessa presentata entro la scadenza per l’invio della dichiarazione del periodo d’imposta successivo e prima delle attività di accertamento, la sanzione dovuta varia dal 60% al 120% e l’importo minimo è di 200 euro. Per le dichiarazioni cui non sono dovute imposte verrà applicata una sanzione che varia dai 150 ai 1.000 euro.
Dichiarazione IVA integrativa e correttiva oltre i termini: le sanzioni
La dichiarazione integrativa può essere presentata dopo la dichiarazione annuale per rettificare o integrare i dati trasmessi.
Il decreto legge 193/2016 prevede che la dichiarazione IVA può essere integrata con le stesse tempistiche previste per la dichiarazione IVA ordinaria e la scadenza segue i termini previsti per l’accertamento: ovvero, la dichiarazione integrativa può essere presentata entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla data di presentazione della dichiarazione ordinaria.
Quando la dichiarazione integrativa è presentata entro 90 giorni dalla scadenza, le sanzioni previste sono:
da 250 euro a 2.000 euro, sanabile con ravvedimento operoso, se la correzione riguarda errori non rilevabili dal controllo automatizzato;
30% delle imposte non versate se la dichiarazione corregge errori non rilevabili dal controllo automatizzato o dal controllo verbale;
Quando la dichiarazione IVA integrativa è presentata dopo 90 giorni, la sanzione dovuta è determinata nelle seguenti modalità:
se la dichiarazione correggere errori non rilevabili, la sanzione è pari al 90% dell’imposta dovuta;
se la dichiarazione corregge errori rilevabili si applica la sanzione per omesso versamento.