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Decreto Aiuti 2022: le principali novità da conoscere
Tra le misure più importanti previste dal nuovo Decreto Aiuti 2022 troviamo l’aumento dei crediti d’imposta per la formazione del personale dipendente, per gli investimenti in beni immateriali e per il cinema. Ma non solo, il testo introduce anche un ulteriore rafforzamento dei crediti d’imposta per energia e gas, nuovi contributi a fondo perduto e così via.
Le agevolazioni coinvolgono in particolar modo le piccole imprese e in misura ridotta anche le medie e grandi imprese. All’interno del testo approvato dal Governo troviamo anche il potenziamento dei crediti d’imposta relativi al piano di transizione 4.0 introdotti appositamente per agevolare gli investimenti delle imprese.
In questo articolo andremo ad approfondire nel dettaglio tutte le principali novità inserire nel Decreto Aiuti 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio 2022.
Decreto Aiuti 2022: le nuove agevolazioni previste
Nel nuovo Decreto Aiuti 2022 troviamo agevolazioni previsti per la formazione 4.0, gli investimenti in beni immateriali e cinema, nonché il potenziamento dei crediti d’imposta. Nel dettaglio, il credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti in formazione 4.0 aumenta fino al 70% per le piccole imprese con un limite massimo annuale di 300.000 euro.
Lo stesso credito d’imposta è previsto, seppur in misura ridotta, per le grandi imprese (30%) e le imprese di medie dimensioni (50%). Il limite massimo annuale in questo caso è di 250.000 euro.
Il credito d’imposta per gli investimenti 4.0 è pari al 50% per le spese effettuate fino al 31 dicembre 2022. Attenzione, il testo del Decreto dichiara che sono ammessi anche gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2023 con un acconto di almeno il 30% versato entro il 31 dicembre dell’anno corrente.
Le attività di investimento per le attività di formazione dovranno riguardare i seguenti ambiti:
Marketing e vendita;
Informatica;
Tecniche e tecnologia di produzione.
Big Data e analisi dei dati;
Cyber Security;
Realtà virtuale e realtà aumentata;
Robotica avanzata e collaborativa;
Integrazione digitale dei processi aziendali.
Rafforzamento crediti d’imposta energia e gas
Tra le principali novità del Decreto troviamo anche il potenziamento dei diversi crediti d’imposta riconosciuti alle imprese per agevolare il pagamento degli oneri sostenuti per l’acquisto di energia elettrica e gas.
Per le imprese non energivore, di cui all’art. 3, D.L. n. 21/2022, troviamo il credito d’imposta del 15% (in precedenza era del 12%) per le imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza pari o superiore a 16,5 kW.
Il beneficio è riconosciuto sulle spese sostenute relative l’acquisto della componente energetica utilizzata nel secondo trimestre del 2022, al netto d'imposte ed eventuali sussidi, in caso di incremento del costo per kWh calcolato sulla media del primo trimestre dell’anno corrente e con un aumento superiore al 30%.
Un secondo credito d’imposta rafforzato è quello per le imprese non gasivore, di cui all’art. 4 del D.L. n. 21/2022, riconosciuto sulla spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel secondo trimestre dell’anno 2022 per usi energetici (diversi dagli usi termoelettrici), qualora il prezzo del gas naturale abbia subito un aumento del 30%. La nuova aliquota prevista è del 25%, rispetto al 20% precedentemente istituito dal D.L. n. 21/2022.
Misure per la liquidità: le Garanzie Sace in Temporary Framework
Oltre al Fondo garanzia PMI, le imprese italiane possono godere delle Garanzie SACE per sopperire alle esigenze di liquidità dovute dalla Guerra in Ucraina, dalle sanzioni imposte dall’UE e dai partner internazionali nei confronti della Federazione Russia e della Bielorussia, nonché dalle misure ritorsive adottate dalla Federazione Russa.
SACE è autorizzata a concedere fino al 31 dicembre 2022 garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, per finanziamenti in favore delle imprese. Sono ammessi finanziamenti di qualsiasi tipo per una durata massima di 6 anni.
Per maggiori informazioni consulta il sito ufficiale SACE.
Nuovi contributi a fondo perduto
Si riconoscono, inoltre, nuovi contributi a fondo perduto a favore delle piccole e medie imprese danneggiati economicamente a causa della crisi ucraina.
Il Ministero dello Sviluppo Economico gestisce le risorse pari a 130 milioni di euro destinate alle piccole e medie imprese (escluse quelle agricole) che negli ultimi due anni hanno realizzato operazioni di vendita di beni e servizi con l’Ucraina, la Federazione Russa e la Bielorussia, per almeno il 20% del fatturato aziendale totale.
Possono accedere al contributo tutte le imprese che, nell’ultimo trimestre, hanno subito un incremento del 30% o superiore, del costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati, rispetto alla media spesa nello stesso periodo del 2019. Inoltre, le imprese ammesse devono aver subito un calo di fatturato di almeno il 30%.
Per scoprire maggiori dettagli consulta la pagina ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.