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Come calcolare i contributi previdenziali forfettari
I lavoratori in regime forfettario devono versare i contributi previdenziali ad un Ente Previdenziale per potersi assicurare, una volta raggiunta l’età anagrafico o di anzianità contributiva, una pensione mensile.
Anche i lavoratori dipendenti sono soggetti a questo versamento che viene effettuato dal datore di lavoro ogni mese: la somma è in parte a carico del datore e in parte a carico del lavoratore, deve essere versata direttamente all’INPS.
Per i lavoratori soggetti IVA forfettari, invece, l’ente previdenziale cambia a seconda della tipologia di professione svolta. Ecco un breve elenco delle diverse tipologie di cassa previdenziale correlate alle attività professionali:
Gestione INPS Artigiani e Commercianti per ditta individuale Artigiani o Commercianti;
Cassa Privata per i liberi professionisti con cassa (es: Cassa Forense per avvocati o CNPADC per i commercialisti);
Gestione Separata INPS per i forfettari che non rientrano in una categoria, come ad esempio le nuove figure professionali (social media manager, grafici).
Contributi previdenziali forfettari: ecco come calcolarli in base alla categoria
Ditta individuale Artigiani o Commercianti
Il professionista che si configura come artigiano o commerciante deve effettuare il versamento dei contributi previdenziali alla Gestione INPS Artigiani e Commercianti, che prevede il versamento di un contributo fisso annuale e di un contributo variabile.
In questo caso, l’agevolazione del regime forfettario permette di godere della riduzione del 35% per entrambi i versamenti. Tuttavia, la richiesta di riduzione dei contributi è facoltativa ed è necessario effettuare una esplicita domanda tramite INPS, entro il 28 febbraio.
Contributo fisso annuale
Il contributo fisso annuale è obbligatorio e fa riferimento al reddito lordo minimale del contribuente:
€ 3.905,76 per artigiani = aliquota al 24%;
€ 3.983,73 per commercianti = aliquota al 24,48%
Il versamento è ripartito in 4 rate trimestrali.
Contributo variabile
Il contributo variabile è relativo al reddito che eccede il reddito annuale minimale imposto dall’INPS. Se nell’anno di imposta il reddito lordo prodotto è maggiore di 16.243 € è necessario pagare un secondo contributo con la stessa aliquota del primo, in sede di dichiarazione dei redditi IRPEF.
Calcolo contributo previdenziali forfettari con Cassa Privati
I professionisti obbligati all’iscrizione in appositi albi di categoria, a cui corrisponde una cassa previdenziale privata, devono sottostare alle regole stabilite da ogni ente in relazione al calcolo e al versamento delle somme dovute.
In linea generale, è necessario versare un contributo obbligatorio annuale relativo al reddito netto imponibile e un contributo integrativo come finanziamento della cassa previdenziale, generalmente pari al 4% del volume di affari dichiarato.
I professionisti possono integrare anche altre tipologie di contributo come il contributo integrativo volontario facoltativo che va ad aggiungersi a quello obbligatorio per la pensione futura o il contributo maternità finalizzato a finanziare le indennità di maternità e paternità.
Forfettari con Gestione Separata INPS
I professionisti soggetti IVA iscritti alla Gestione Separata INPS devono fare riferimento all’aliquota annuale prevista dall’INPS, che cambia di anno in anno e si applica al reddito imponibile.
Le date di scadenza per il versamento del contributo sono generalmente due:
- entro il 30 giugno per pagare il saldo dell’anno precedente e il primo acconto dell’anno in corso;
- entro il 30 novembre per il secondo acconto dell’anno in corso. Entrambi i versamenti devono essere effettuati tramite modello F24.