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Flat Tax 2023: uno sguardo alle recenti novità
La nuova flat tax 2023 cambia ancora una volta le regole per i lavoratori con partita IVA, sia per i soggetti in regime ordinario che per i forfettari. Le due grandi novità per questo nuovo anno riguardano l’innalzamento della soglia fino a 85mila euro, già applicabile sui redditi fiscali di questo anno, che andranno dichiarati nel 2024, e l'introduzione della flat tax incrementale per le partite IVA in regime ordinario.
Secondo le previsioni, il nuovo funzionamento della flat tax permetterà al 15% delle partite IVA considerate “a rischio” di poter scegliere nuovamente il regime forfettario pur avendo superato i 65mila euro di fatturato nel 2022.
La flat tax incrementale, in vigore a partire da questo anno, si andrà a utilizzare di fronte ad un aumento di fatturato, tenendo conto di un tetto massimo di 40mila euro previsti dalla normativa. Per scoprire come si applica la nuova “tassa flessibile” continua a scorrere l’articolo.
Flat Tax 2023: tutto quello che c’è da sapere
La modifica della tassa agevolata per il regime forfettario è stata introdotta con la nuova Manovra 2023 e prevede la fuoriuscita dal regime agevolato in caso di superamento della soglia massima di 100mila euro.
La tassa flessibile sui redditi delle p.Iva in regime ordinario o forfettario resta al 15% e può essere utilizzata da tutti coloro che non superano gli 85mila euro di reddito. Il funzionamento della flat tax è il seguente:
I forfettari che nel 2022 hanno superato la soglia degli 85mila euro di ricavi o compensi possono continuare a godere del regime forfettario anche nel 2023, periodo fiscale in cui è possibile applicare la nuova aliquota agevolata del 15%.
Coloro che nel 2022 erano in regime ordinario possono entrare a far parte del regime forfettario solo se resta sotto la soglia massima di fatturato.
Flat tax incrementale: cos’è e come si applica
La flat tax incrementale è una tassa agevolata che riguarda i contribuenti p.IVA in regime ordinario. Il funzionamento è il seguente: è possibile applicare il 15% di tassa sul reddito incrementale che viene definito calcolando la differenza fra i redditi nel biennio 2020-2022.
L’aliquota incrementale del 15% può essere applicata fino ad un tetto massimo di reddito pari a 40mila euro e ciò non limita l’applicazione della tassa incrementale a coloro che hanno superato il limite massimo. Ad esempio: con un reddito incrementale di 90mila euro, la tassa verrà applicata solo su una parte, ovvero su 40mila euro e la parte eccedente resta scoperta dall’aliquota agevolata.